Tutto Brillerà! (Pokémon)

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Masayume BERRY
view post Posted on 9/9/2011, 01:54




Posto una mia vecchia fanfiction su Pokémon... è una One Shot, spero vi piaccia! X3
(spero notiate il leggero shoujo-ai T^T)

L’odore di brezza marina arrivava fin sopra il faro, Jasmine era salita come ogni mattina per salutare Amphy che, appena la vide, cominciò a saltellare. La ragazza non riuscì a trattenere una risata e si lanciò subito incontro al suo amico che ricambiò l’abbraccio senza esitare. Lo coccolò per qualche minuto, poi si accorse che stava facendo tardi e corse a casa per sistemarsi, doveva vedersi a pranzo con una persona molto speciale. Setacciò il suo armadio in carca di un vestito carino, tutti abiti lunghi e candidi, Jasmine optò per un vestito bianco ornato da pizzi azzurri, poi si mise dei fermagli che richiamassero i colori del vestito, prese il suo cesto da pic-nic e uscì in tutta fretta.

Prima di prendere la sua bici e lasciare Olivinopoli, Jasmine passò dalla palestra e mise un biglietto per avvisare che non ci sarebbe stata per tutto il giorno, poi imboccò il percorso 39 e pedalò più forte che poteva, non vedeva l’ora di cominciare il pic-nic! Mentre sfrecciava soprapensiero urtò un giovane allenatore che allenava il suo Raticate, si scusò immediatamente e proseguì per la sua strada… chissà se fra qualche giorno l’avrebbe rivisto alla sua palestra? Arrivata alla staccionata della fattoria Mu-Mu posò la bicicletta e si diresse dal fattore per comprare un po’ di latte. L’uomo l’accolse calorosamente, «Oh, Jasmine! Da quanto tempo… vai ad un pic-nic, vedo.»
La ragazza arrossì e strinse il cestino, «Eh… sì. Vorrei comprare del latte…»
«Lascia fare a me! Ho appena munto e voglio farti due bottiglie al prezzo di una!», l’uomo le fece l’occhiolino.
«Ma…»
«Offre la casa!».
La ragazza pagò e prese le due bottiglie un po’ imbarazzata, la bici era ancora al suo posto, nonostante non fosse legata… se qualcuno avesse osato toccarla le Miltank della fattoria l’avrebbero sicuramente caricato! Jasmine montò in sella e si diresse verso Amarantopoli lungo il percorso 38.

Il mare era ormai lontano e l’erba divenne più alta. Jasmine scese da un dosso e percorse un sentiero sterrato. Passo a fianco di un albero di bacche, erano rosse e tonde, la giovane capopalestra ne assaggio una… aveva un sapore particolare, quasi speziato! Ne prese alcune, le avvolse in un fazzoletto e se le mise in tasca. Superò un’altra zona erbosa e arrivò ad Amarantopoli. Guardò l’ora sul suo PokèGear, doveva essere al parco nazionale per le 2… fortuna che era partita presto, mancava solo un’ora! La città era piena di vita: i monaci della Torre di Latta intonavano un canto davanti alla Torre Bruciata e una gran folla si era attorniata alla locandina del nuovo spettacolo delle Kimono Girl. La ragazza passò per la palestra con l’intenzione di salutare Angelo, ma era impegnato in una lotta… sarà per la prossima volta! Jasmine imboccò il percorso 37. Passò per una zona molto alberata; due ragazzi facevano un incontro di pokèmon: Totodile VS Nidorino… una bella sfida! Saltò un dosso e per poco non si schiantò contro una pianta di ghicocche. Arrivò all’incrocio di percorso 36, da una parte Violapoli, dall’altra il Parco Nazionale. Jasmine proseguì per il parco, il sentiero era molto erboso, ma fortunatamente non incontrò pokèmon selvatici. Entrò nel passaggio e chiese al guardiano di tenerle la bici, una volta uscita nel parco fu investita da una folata d’aria e dovette tenersi il vestito con il cestino per evitare che si alzasse. Guardò l’ora… erano giusto le due. Il parco pieno di gente: una coppia di anziani seduti su di una panchina osservava giocare una scolaresca di Violapoli, un pittore stava ritraendo uno Snubbul dai colori sgargianti, mentre una giovane coppia si scambiava un lungo bacio. Jasmine sospirò… dov’era? Girò per un po’ a vuoto, ma non trovò nessuno. Si sedette sola su di una panchina, in attesa. “Forse l’ha scordato…” pensò, si perse a guardare la coppia di innamorati e le salirono le lacrime agli occhi, quando udì una voce. «Jasmine!!!», la ragazza si girò e aguzzò lo sguardo, vide una sagoma correre verso di lei. Pian piano si fece più distinta, indossava dei pantaloni di tuta blu, una camicia bianca ed una cravatta rosa. Quando arrivò si buttò a terra sfinita, «Scusa… anf… mi avevano sfidato, non potevo tirarmi indietro… anf… sai, io sono forte!», Jasmine l’aiutò a tirarsi, «Sei sempre la solita!» disse asciugandosi le lacrime. Chiara sorrise imbarazzata, «Allora? Che si mangia?».
 
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